I want to tell someone about what I'm doing to myself,
so fucking much.
I hate feeling so alone in this, but then...
I look in the mirror, I stop because
I'm too fat to have an eating disorder.

lunedì 29 settembre 2014

Mai abbastanza

E' questa la verità...
per quanto lavori, per quanto studi, per quanto fatichi, tutto questo non sarà mai mai mai abbastanza...

e non è che non sarà mai abbastanza per te, per te che stai cercando di conoscerti, di ascoltarti, di uscire da una cazzo di malattia che ti tortura tutti i giorni, noooo... Perchè tu, magari, hai cominciato a capire che tutto quello che fai è vita e che anche se fai tutto, ma non tuttissimo, va bene lo stesso, per te che stai capendo che la perfezione è amare se stessi e non far di te la perfezione, perchè per te che stai cominciando a guarire sei più che "abbastanza", no.... a te vai bene così come sei... il fatto è che tu non sarai mai abbastanza per loro...

per loro, quelli che dovrebbero essere i tuoi genitori, le uniche persone al mondo che ti hanno visto nascere e crescere, cambiare e diventare una donna viva e impegnata...

per loro non sarai mai abbastanza...

perchè è facile riempirsi la bocca lamentandosi degli altri che rinfacciano cose che nessuno ha chiesto loro di fare, che si lamentano di quelli che dicono di chiedere senza mai offrire, degli altri che pretendono che i loro figli siano qualcuno che non vogliono essere, è facile dire di essere stati dei buoni genitori perchè si hanno dei figli con la testa sulle spalle...

è davvero facile...

così come è facile ritrovarsi ad urlare contro la propria figlia perchè non ha pulito un cazzo di bagno la quale, la scema, dopo 2 settimane senza una mezza giornata libera passa la prima mattina libera a stirare e il pomeriggio sui libri e sui fornelli... è facile darle dell'egoista, di quella che quando non sa cosa fare va in ferie (con una smartbox regalata da mamma), di quella che lavora per se senza pensare agli altri...

e io, la stupida, che a 13 anni, ad un papà che le chiedeva se restare con loro o se andarsene perchè divorziava da mamma, ha avuto il coraggio di dire "papà resta, ma non per me, per mio fratellino", la stupida che si sentiva in colpa perchè lasciava casa e andava a vivere con suo moroso, la stupida che prepara i biscotti in fretta e in furia affinchè loro abbiano qualcosa di buono per colazione (loro, perchè io non mangio i biscotti perchè la malattia mi dice che non posso), la stupida che prepara le feste a sorpresa e le dicono che ha speso troppi soldi sono sempre io, sono sempre io la stupida che si sente chiamare stronza egoista... e non mia sorella, che lavora 4 cazzo di ore al giorno ed il resto della giornata lo passa chiusa in camera... sono io la stronza egoista...

è così, credetemi...

io non sarò mai abbastanza... nemmeno con un curriculum di 4 pagine a 27 anni...

io sono e per loro sarò sempre, la stronza egoista che ha sempre tanto fatto per gli altri, e mai per loro, che non so essere riconoscente e rispettosa...

Mia nonna diceva sempre "rispetto vuole rispetto" e lo dico sempre ai miei genitori...

Ma perchè con tutti gli altri riesco ad avere rispetto e con loro no?
Cos'ho di così sbagliato da non meritare il loro bene?

L'altro giorno guardavo una serie tv e c'era quest'uomo, sulla quarantina, che piangeva disperato la morte di suo padre... e ho provato a pensare a quali sentimenti mi muoverebbero se succedesse a me...
E non riesco a capire come potrei reagire...
Se morissero i miei fratelli, so che starei malissimo... ma loro... loro davvero, non so se starei male perchè forse il senso di liberazione e fine di questa tortura sarebbe così grande da contrastare il dolore della perdita...
Poi ho concluso che, ovviamente, se non stessi male davvero mi sentirei in colpa per questo e quindi in realtà starei male...
Non so se son cose normali o meno, se son cose alle quali anche voi avete mai pensato, ma a me fa paura... io non voglio diventare come i miei genitori, io non voglio che se mai avrò un figlio o una figlia lei o lui guardasse la mia tomba con un senso di liberazione...

Spero tanto che per voi la vita in famiglia sia diversa dalla mia...

Qui tutto fa così male

Adesso provo a distrarmi un pò... ho la testa che scoppia e il cuore pure...

Vi stringo lettrici care

Ele

6 commenti:

  1. dovresti mandarli a fanculo. io me ne sono andata di casa...della serie scappata di casa e poi tutto si è sistemato, non è stato facile, non lo è nemmeno ora ma non possiamo passare la vita dietro ai nostri genitori....

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    1. lo so, e non vedo l'ora di farlo! E' che se lo faccio adesso dovrei mollare il tirocinio e trovar un lavoro a tempo pieno e mollare il tirocinio vorrebbe dire mandare a quel paese tutta la fatica fatta all'università.
      Sei scappata di casa? sei stata molto coraggiosa, come hai fatto?!!!
      Finito tirocinio e fatto l'esame di stato, me ne andrò anch'io...tempo un anno e spero di esser fuori...

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  2. Diciamo che ad un certo punto non ho più avuto scelta. Così ho preso le mie cose e per un periodo sono stata tipo ragazza alla pari e poi dopo un po' che ho trovato un lavoro sono andata a vivere con il mio ragazzo. Ce l'ho fatta grazie soprattutto alle persone che mi sono state vicine e mi hanno aiutato comunque è stata una decisione improvvisa. Ad un certo punto semplicemente non ce l'ho fatta più a rimanere a casa e anche adesso che i rapporti si sono riappaccificati ci torno molto di rado. Credimi, prima fai il passo meglio è. Senza tante scuse e senza tante mene. Ti abbraccio.

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  3. Penso che il disturbo alimentare sia la disperata ricerca di un carnefice... un aguzzino la cui mano crediamo, a torto, di manovrare, affinché incida ferite tanto profonde da cancellare quelle inferte dagli altri che ci torturano, e che non possiamo prevenire: genitori, "amici", il mondo esterno...
    La malattia ci toglie una volta di più la volontà, il piacere di vivere al di fuori della gabbia.
    Ma non si può guarire davvero se dal controllo insano esercitato della malattia ci rifugiamo nuovamente nei sensi di colpa più o meno consapevoli del passato.
    Non dobbiamo tornare al "prima"... ma disegnare il nostro "d'ora in poi".
    Penso che noi si debba diventare prima e principale misura della nostra vita.
    E' vero, esistono ostacoli di natura pratica contingente.
    Ma se vi opponiamo, se non l'amore, almeno il rispetto di noi stesse, possiamo farcela.
    Diventiamo piccoli mondi autosufficienti ed aperti allo stesso tempo, cellule senzienti che ricercano il nutrimento e imparano ad eliminare le scorie nocive...

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  4. Ti auguro di riuscire ad allontanarti presto dalla tua famiglia, lo so per farlo bisogna raggiungere l'autosostentamento ed è quella la parte più difficile, tieni duro finisci questo tirocinio e poi scappa. Alla fine si renderanno conto di cosa vuol dire averti persa.

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  5. Ciao Eleonora, come hai visto sono passata :) . Il fatto è che stanotte non riesco a dormire per niente, ed il tuo blog mi terrà un po' compagnia.
    Mi piacerebbe darti parole di conforto (Dio come lo vorrei! :( ) Ma non posso farlo. E forse è veramente l'allontanarti la cosa che più può aiutarti... Ah, ho ricontrollati i miei messaggi sulla pagina del topolino del burro, ed il tuo primo messaggio è arrivato alle nove del 29 settembre, quando avevi forse appena finito di scrivere questo post :) . Mi ha fatto sorridere, perché dopo tanto dolore sei riuscita a scrivermi cose tanto carine! Ti seguirò, se scriverai ancora, ma spero siano pensieri felici, e positivi, un bacio! Laura.

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